L’introduzione di tariffe doganali da parte di Donald Trump ha generato un momento di notevole incertezza e riorganizzazione negli equilibri commerciali globali. Questa mossa unilaterale ha posto in discussione il ruolo degli Stati Uniti nel panorama economico internazionale, aprendo la strada a una rimodulazione dei rapporti tra altre aree del mondo, con un ruolo sempre più centrale per la Cina. Nel tentativo di arginare le conseguenze delle nuove tariffe statunitensi, la grande nazione asiatica ha intrapreso una strategia proattiva volta a rafforzare i propri legami con il resto del mondo, in particolare con l’Europa.
Contatti intensificati
In questo contesto di crescente tensione commerciale, si sono intensificati i contatti diplomatici tra Pechino e Bruxelles. Il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo europeo, Maros Sefcovic, poche ore prima dell’annuncio di Trump sulla sospensione temporanea dei dazi reciproci e sull’aumento delle tariffe sui beni cinesi fino al 125%. Durante la conversazione, le parti hanno avuto uno “scambio di opinioni approfondito e franco” incentrato sul rafforzamento della cooperazione economica e commerciale Cina-UE e sulla risposta congiunta alle “tariffe reciproche” imposte dagli Stati Uniti.
L’iniziativa diplomatica cinese non si è limitata a questo contatto di alto livello. Anche il premier Li Qiang ha avuto una telefonata con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il messaggio da parte cinese è stato chiaro: la Cina è pronta a collaborare con l’Ue per attuare il consenso raggiunto dai leader di entrambe le parti, rafforzare la comunicazione e gli scambi, e approfondire il commercio, gli investimenti e la cooperazione industriale. A tal fine, Wang e Sefcovic hanno concordato di avviare consultazioni tempestive per discutere questioni relative all’accesso al mercato, creare un ambiente imprenditoriale più favorevole e iniziare negoziati sugli impegni sui prezzi dei veicoli elettrici, oltre a esplorare la cooperazione negli investimenti nel settore automobilistico.
Una collaborazione più fitta
Di fronte alle politiche commerciali di Trump, Pechino e Bruxelles hanno deciso di intensificare la loro collaborazione e di “sostenere una ripresa del meccanismo di dialogo sulle misure di difesa commerciale Cina-UE” al fine di “gestire adeguatamente gli attriti commerciali“. Un aspetto fondamentale di questa rinnovata cooperazione è il suo svolgimento sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), con l’obiettivo di salvaguardare “il sistema commerciale multilaterale” basato sui regolamenti dell’OMC stessa.
Il neo-protezionismo trumpiano sta quindi agendo come un catalizzatore, spingendo Pechino e Bruxelles a rafforzare i propri legami e a mettere da parte le recenti divergenze. Anche il ministro Wang ha avuto un analogo scambio di opinioni “franco e approfondito” con Zafrul Aziz, ministro del Commercio malese e presidente di turno dell’ASEAN, ribadendo che i dazi statunitensi “violano gravemente gli interessi legittimi di tutti i Paesi e i regolamenti dell’OMC, danneggiano seriamente il sistema commerciale multilaterale basato sulle regole e hanno un grave impatto sulla stabilità dell’ordine economico globale“. Wang ha inoltre sottolineato che “non ci sono vincitori nelle guerre commerciali e non c’è via d’uscita per il protezionismo“, aggiungendo che la Cina è disposta a risolvere le dispute attraverso il dialogo, ma difenderà i propri interessi se gli Stati Uniti persisteranno nelle loro politiche. In questo scenario, Pechino e Bruxelles riconoscono la necessità di “sostenere congiuntamente il sistema commerciale multilaterale basato su regole” e di impegnarsi a facilitare gli scambi commerciali per garantire maggiore stabilità all’economia globale.
L’Europa osserva l’evolversi della questione
Anche Sefcovic ha espresso chiaramente le sue critiche a Washington, evidenziando il “grave impatto” dei dazi sul commercio internazionale e sulle economie globali, e ribadendo l’impegno dell’Ue a collaborare con gli altri membri dell’OMC, inclusa la Cina, per assicurare il normale funzionamento del commercio globale. Bruxelles attribuisce grande importanza alle relazioni economiche e commerciali Ue-Cina ed è intenzionata a rafforzare il dialogo e la comunicazione per promuovere l’espansione dell’accesso bidirezionale al mercato, degli investimenti e della cooperazione industriale. Questo messaggio è chiaramente indirizzato all’amministrazione statunitense.
Von der Leyen ha accolto positivamente l’annuncio della “pausa di 90 giorni” sui dazi, definendola “un passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale“. Ha sottolineato come condizioni chiare e prevedibili siano essenziali per il funzionamento del commercio e delle catene di approvvigionamento, ribadendo il suo sostegno a un accordo tariffario zero per zero tra Ue e Stati Uniti. Nonostante ciò, von der Leyen ha evidenziato l’importanza per l’Europa di “diversificare i partenariati commerciali” tramite negoziati con Paesi che rappresentano l’87% del commercio globale e condividono l’impegno per uno scambio libero e aperto. Inoltre, l’Ue sta intensificando gli sforzi per eliminare le barriere all’interno del proprio mercato unico, riconoscendolo come un’ancora di stabilità e resilienza in tempi di incertezza. Analogamente, von der Leyen ha annunciato una sospensione di 90 giorni per le contromisure europee, dando spazio ai negoziati, ma avvertendo che tali contromisure entreranno in vigore in caso di esito insoddisfacente.