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Nuova accusa contro Tesla, il contachilometri “falsa” i dati? La verità

È un periodo nero per l’imprenditore di origini sudafricane. La Tesla sta faticando a reggere il passo della concorrenza cinese e sono stati emessi numerosi richiami. Con numeri di vendita al ribasso, l’ultima cosa che vorrebbe Elon Musk è ritrovarsi con un nuovo scandalo, che comprometterebbe ulteriormente l’immagine progressista del suo brand di auto elettriche.

L’accusa

Una proprietaria di Tesla ha deciso di fare causa alla Casa di Palo Alto per colpa di un contachilometri non preciso. In base a quanto è emerso sulle colonne di Carscoops.com, il brand di Elon Musk avrebbe adottato dei contachilometri contraffatti. Le vetture non utilizzerebbero sistemi meccanici o elettronici tradizionali per misurare la distanza. Sulle Tesla sarebbero adoperati “algoritmi predittivi, metriche di consumo energetico e moltiplicatori del comportamento del conducente” non in grado di elaborare, effettivamente, il chilometraggio percorso dalle EV.

La denuncia della proprietaria

Nyree Hinton ha deciso di intentare una causa perché il sistema non preciso consentirebbe alla Casa californiana di truffare sui limiti della garanzia legati ai chilometri percorsi e ai massimali dei leasing. Il sistema Tesla andrebbe a condannare coloro che superano i km prefissati da contratto allo scopo di incassare dalle riparazioni, oppure per vendere estensioni di garanzia.

Dopo aver comprato una Tesla Model Y MY2020, nel dicembre 2022, con 36.772 miglia percorsi (circa 59.178 km) la donna ha dichiarato di aver coperto una media di 55,54 miglia al giorno (89 km), dal 14 dicembre 2022 al 6 febbraio 2023. In seguito, in un periodo compreso tra il 26 marzo 2023 e il 28 giugno 2023, la media è passata a 72,53 miglia al giorno (116 km circa), senza cambi di percorso. L’accusa afferma, quindi, che l’auto elettrica avrebbe aumentato la media di chilometri affrontati in previsione della scadenza della garanzia.

Tesla nei guai

La donna ha aggiunto che, nell’arco di 6 mesi, aveva affrontato una media di 6.086 miglia (9.794 km), mentre la sua Tesla Model Y ha calcolato ben 13.228 miglia (21.288 km) nello stesso periodo. In base alla ricostruzione della querelante, il contachilometri Tesla può essere falsato da metodi di calcolo interni dal 15% al 117%. La cliente ha stimato che il chilometraggio medio avrebbe dovuto essere inferiore di circa 20 miglia (32,186 km) al giorno a causa della routine costante durante tale periodo. Nyree Hinton ha spiegato che, pur potendo usare con precisione massima il GPS, il brand americano stabilisce un calcolo determinato da un “fattore di conversione miglia-energia elettrica” che varia in base alle condizioni stradali e del traffico.

Non è la prima volta che la Tesla, già in affanno sulle vendite, finisce nel mirino dei suoi clienti. Se la donna dovesse vincere la causa per il fondatore di Pretoria sarebbe un danno d’immagine enorme. Utilizzando una stima basata su software, la vettura a zero emissioni porterebbe a un dato errato. In tal caso andrebbe anche giudicata la mala fede del costruttore. Diverse discussioni su Reddit e sui forum Tesla sostengono che questi problemi persistano da oltre due anni, ma ora una cliente ha deciso di intentare la causa. Tesla agirebbe intenzionalmente per evitare di coprire le riparazioni in garanzia oppure la donna sta sbagliando i calcoli? Aspettiamo e speriamo di poterne sapere di più a breve.

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