In un’epoca in cui la sicurezza stradale è al centro delle politiche pubbliche, il controllo della velocità dei veicoli è uno degli strumenti per ridurre il numero di incidenti e tutelare l’incolumità degli utenti della strada. Ma può davvero la Polizia Stradale rilevare l’eccesso di velocità mentre è in movimento, all’interno di un’auto di pattuglia? La risposta è affermativa, ma solo secondo precise condizioni. La normativa disciplina le modalità d’uso di questi dispositivi mobili e impone regole affinché le multe siano legalmente valide.
Cos’è lo Scout Speed e come funziona
Tra i sistemi di controllo oggi utilizzati, uno dei più discussi e tecnologicamente avanzati è lo Scout Speed, un dispositivo installato all’interno delle auto di servizio che consente la rilevazione della velocità dei veicoli anche mentre il veicolo della Polizia è in marcia.
A differenza dei classici autovelox fissi o delle postazioni mobili su cavalletto, questi apparecchi possono operare in modalità dinamica per una flessibilità operativa senza precedenti.
Negli ultimi anni, la dotazione tecnologica delle forze dell’ordine ha reso più sofisticati e precisi gli strumenti per il controllo della circolazione stradale. L’introduzione di dispositivi mobili è solo una delle tappe di un processo che vede coinvolte anche telecamere con riconoscimento ottico dei caratteri, radar doppler e sistemi integrati con banche dati nazionali.
La sinergia tra hardware e software consente oggi agli agenti di effettuare controlli in tempo reale, verificando non solo la velocità ma anche la validità dell’assicurazione, della revisione e perfino la presenza di denunce di furto legate a un determinato veicolo.
Le aree più soggette a controllo dinamico
In genere i controlli dinamici sono effettuati in tratti di strada caratterizzati da criticità strutturali, quali carreggiate strette, mancanza di piazzole, curve pericolose o elevata incidenza di incidenti. Autostrade, superstrade, strade extraurbane principali e perfino alcuni tratti urbani ad alta percorrenza rientrano tra le zone dove le pattuglie utilizzano dispositivi mobili in movimento.
L’obiettivo non è tanto sanzionare a tappeto, quanto intervenire laddove le condizioni non consentano alternative più stabili. In questo senso, il controllo dinamico viene giustificato come misura eccezionale ma necessaria, funzionale a garantire prontezza operativa e copertura capillare del territorio.
Quando può essere utilizzato dalle pattuglie in movimento
La flessibilità non significa assenza di regole. Secondo quanto stabilito dal Codice della Strada, e in particolare dall’articolo 142, è ammesso il controllo della velocità da veicolo in movimento solo in casi eccezionali, ad esempio laddove non sia possibile installare un dispositivo fisso o predisporre una postazione mobile, come accade in tratti di strada pericolosi o privi di spazi di sosta. In questi casi, le pattuglie possono agire in autonomia grazie a strumenti mobili installati all’interno delle vetture.
Il loro utilizzo non è libero, ma subordinato all’autorizzazione del Prefetto, che deve emettere un decreto per ogni tratto di strada interessato, indicando motivazioni e limiti operativi.
Copertura, prestazioni e requisiti tecnici
La capacità dello Scout Speed e di strumenti simili non si limita alla rilevazione della velocità in linea retta: questi dispositivi possono infatti monitorare più corsie contemporaneamente, sia nella direzione di marcia della pattuglia sia in quella opposta. Riescono a rilevare velocità superiori ai 270 km/h, operando anche in condizioni di traffico intenso e con visibilità ridotta.
Il tutto nel pieno rispetto dei requisiti tecnici, tra cui la taratura periodica del dispositivo e l’omologazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Senza questi requisiti qualsiasi sanzione comminata rischia di essere annullata su ricorso.
Nel dettaglio, affinché i dati raccolti durante la rilevazione della velocità possano essere utilizzati come prova valida in sede di contestazione, è indispensabile che il dispositivo impiegato sia stato omologato e sottoposto a verifiche periodiche di taratura.
L’omologazione è competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che certifica la conformità tecnica del sistema alle normative italiane. La taratura è una procedura di controllo che assicura la precisione delle misurazioni e va eseguita con cadenza annuale da enti autorizzati.
L’obbligo di motivazione del decreto prefettizio
Il decreto prefettizio che autorizza l’uso di strumenti mobili o dinamici per il controllo della velocità delle auto non può in alcun caso essere un atto generico. Deve contenere una motivazione dettagliata e specificare perché in quel tratto di strada non è possibile installare un autovelox fisso o una postazione mobile.
In assenza, il provvedimento rischia di essere viziato e, di conseguenza, le sanzioni derivanti dal suo impiego annullate in sede giudiziaria. Il Consiglio di Stato ha più volte ribadito l’importanza di una motivazione chiara, specifica e non stereotipata, come garanzia del principio di legalità dell’azione amministrativa.
Segnalazione preventiva, quando è obbligatoria
Un aspetto dibattuto riguarda l’obbligo di segnalazione preventiva. Per gli autovelox tradizionali la legge impone che il controllo della velocità sia annunciato da appositi cartelli ben visibili, posti a congrua distanza dalla postazione.
Nel caso di dispositivi mobili installati su veicoli in movimento, come lo Scout Speed, l’obbligo non sussiste poiché non si tratta di postazioni fisse. Ne è nato un dibattito tra chi ritiene questa prassi una forma di controllo non trasparente e chi la giudica necessaria per contrastare le infrazioni più gravi in tratti pericolosi.
Contestazione immediata o differita, cosa cambia per la multa
Un altro nodo che caratterizza il dibattito è quello della contestazione immediata della violazione. Il principio generale, sancito dal Codice della Strada, prevede che l’infrazione debba essere contestata al momento stesso in cui viene accertata.
La contestazione differita è ammessa quando, per ragioni oggettive di sicurezza o praticità, non sia possibile fermare il veicolo, come accade quando la pattuglia è in movimento o in caso di traffico intenso. In questi casi la multa può essere inviata al domicilio del proprietario del veicolo. Per essere valida la sanzione deve contenere tutti gli estremi normativi, tra cui la citazione del decreto prefettizio che autorizza l’uso dello strumento in modalità dinamica e la dichiarazione che l’infrazione non è stata contestata per motivi oggettivi.
Non mancano infine i casi in cui i verbali vengono impugnati davanti al Giudice di pace, soprattutto quando mancano indicazioni chiare sul tipo di apparecchiatura utilizzata, sulla taratura aggiornata o sul provvedimento autorizzativo.