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Michelin chiude due stabilimenti in Francia: 1.254 lavoratori a rischio

Il settore automotive fatica sempre di più in Europa e la crisi non riguarda solo i produttori di auto. Crescono, infatti, anche le difficoltà della filiera e dei produttori di componenti dei veicoli. Anche i produttori di pneumatici sono costretti a tagliare. La conferma è arrivata in queste da Michelin che ha annunciato la chiusura di due stabilimenti in Francia, continuando un programma di riorganizzazione delle attività produttive in Europa. La chiusura si tradurrà in un importante taglio del numero di lavoratori. Michelin, infatti, si prepara a mandare a casa ben 1.254 lavoratori. Vediamo i dettagli.

Cosa è successo

Michelin ha annunciato la chiusura di due stabilimenti francesi: i siti di Cholet e Vannes si preparano alla cessazione delle attività e, come detto in apertura, è previsto il taglio di 1.254 lavoratori. Il programma di dismissione è ancora da definire. Le notizie in arrivo dalla Francia, infatti, confermano che le chiusure si dovrebbero completare entro i primi mesi del 2026. Probabilmente, però, già nel corso dei prossimi mesi si registrerà una riduzione delle attività.

Per i lavoratori sono previste misure personalizzate. In alcuni casi, infatti, Michelin avvierà delle procedure per agevolare il pensionamento dei lavoratori con più esperienza. In altre, invece, l’azienda potrebbe avviare dei programmi di ricollocamento. Al momento, però, non c’è alcuna garanzia in merito e sarà necessario attendere i prossimi mesi per avere un’idea più precisa su quale sarà il futuro dei dipendenti.

Il motivo della chiusura

Secondo l’azienda, che in passato ha conquistato il titolo di primo produttore al mondo, la chiusura degli stabilimenti di Cholet e Vannes è strettamente collegata ai problemi di redditività dei siti produttivi che non sono riusciti a reggere il colpo di quella che la Casa ha definito una “trasformazione strutturale” sul mercato degli pneumatici. Il mercato sta cambiando e la crescente concorrenza dei produttivi asiatici, in grado di offrire alternative low cost, sta diventando sempre più forte. Ricordiamo che per fermare la diffusione delle auto cinesi, l’UE ha previsto alcuni dazi sulle elettriche.

Per Michelin, quindi, la chiusura dei due stabilimenti rappresenta una conseguenza della nuova realtà del mercato. Il settore degli pneumatici per auto, veicoli commerciali leggeri e autocarri sta cambiando rapidamente e il produttore francese deve riorganizzarsi per poter reggere il confronto sulla concorrenza, senza contraccolpi sul bilancio.

Le chiusure in Europa di Michelin non sono una novità. L’azienda ha chiuso di recente stabilimenti in Germania e Polonia e già la scorsa estate aveva anticipato la possiiblità di ulteriori chiusure. Nei mesi scorsi, Michelin aveva evidenziato i problemi legati a una capacità produttiva troppo elevata in Europa. Lo stesso CEO, Florent Menegaux, aveva sottolineato i problemi del settore: “I costi dell’energia sono proibitivi e il mercato europeo è stato letteralmente inondato da gomme low cost provenienti dalla Cina”.

A questo punto, resta da capire se il programma di riorganizzazione di Michelin si concluderà con le ultime chiusure o se ci saranno ulteriori tagli alle attività europee. Ricordiamo che Michelin è attiva anche in Italia, con vari stabilimenti produttivi concentrati in Piemonte. Al momento, fortunatamente, non sono arrivate notizie in merito a possibili riduzioni delle attività in Italia. Ricordiamo che a Cuneo è attivo il sito Michelin più grande d’Europa, con ben 60 anni di attività.

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