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BYD trova casa a Torino, Stellantis è avvertita

La Casa cinese BYD vuole diventare la numero uno nel mercato delle auto elettriche superando Tesla e per farlo avrebbe scommesso sull’Italia. Il produttore di Shenzhen, infatti, starebbe cercando nuovi fornitori nel Bel Paese, cercando di portare dalla sua quanti più produttori di componentistica essenziale per le proprie vetture per mettere la freccia e sorpassare l’azienda di Musk. Ma Stellantis, che in questo momento non sta vivendo un periodo roseo in Italia, è avvertita perché l’eventuale apertura di una sede produttiva dei cinesi in territorio nostrano potrebbe portare all’esodo dei lavoratori oltre ai citati fornitori.

BYD punta a nuovi fornitori

Guardare all’Italia, dove in materia di quattro ruote l’esperienza è di casa, per cercare di concludere accordi importanti per rafforzare sempre di più la propria presenza sul mercato. Le strategie di BYD, Casa cinese con sede a Shenzhen, appaiono chiare e l’arrivo nel Bel Paese suggerisce la volontà dell’azienda di diventare un punto di riferimento per il settore.

Dopo aver raggiunto Tesla, seppur rimanendo leggermente indietro nelle vendite di auto elettriche nel 2024 (1,76 milioni dei cinesi contro gli 1,78 milioni dell’azienda di Musk), l’obiettivo per il 2025 è chiaro e per raggiungerlo dal Guangdong hanno deciso di puntare all’Italia.

Il nostro Paese, infatti, è per i cinesi il giusto terreno dove cercare nuovi fornitori per rifornire gli impianti in costruzione in Ungheria e Turchia. I due stabilimenti, che avranno una capacità produttiva totale di un milione di veicoli all’anno, sono infatti alla ricerca di componentistica di qualità made in Italy. E dove trovare fornitori se non nella Torino che per anni è stata centro nevralgico delle quattro ruote?

L’esperienza italiana al servizio della Cina

A pilotare la scelta di organizzare diversi incontri business nella città della Mole ci hanno pensato due vecchie conoscenze italiane, l’ex braccio destro di Sergio Marchionne in FCA Alfredo Altavilla, oggi Special Advisor di BYD, e il Country Manager Alessandro Grosso.

Alfredo Altavilla e Alessandro Grosso stanno infatti organizzando incontri b2b tra i vertici cinesi e le aziende del territorio, rappresentate da Anfia, che si terranno a Torino il 20 e il 21 febbraio, con una probabile prosecuzione sabato 22, vista la grande partecipazione prevista.

E questa non è una buona notizia per Stellantis, che potrebbe perdere i suoi fornitori se dovessero scegliere BYD per il futuro. Ma non solo.

La speranza BYD per l’indotto italiano

La scelta di Altavilla e Grosso di sbarcare in Italia per le operazioni che mirano a lanciare sempre più in alto BYD può essere anche un’opportunità per il Paese. Anzi per i lavoratori. Perché in un periodo in cui l’indotto sta vivendo un momento di crisi, con Torino che con Mirafiori sta vivendo una delle crisi più nere della storia, il capoluogo piemontese potrebbe ripartire proprio grazie ai cinesi.

La speranza, infatti, è quella che il colosso di Shenzhen possa presto aprire uno stabilimento anche in Italia. Al momento non ci sono le basi, ma non è una pista da escludere. “BYD non si mette mai limiti e il Sud Europa può essere una location perfetta per produrre nei prossimi anni” ha fatto sapere Alessandro Grosso in un’intervista a Open, lasciando le porte aperte al possibile approdo in Italia per il terzo stabilimento di automobili BYD nel Vecchio Continente.

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