L’Alcolock è un dispositivo che registra il tasso alcolemico del conducente di un veicolo. Analogamente a un piccolo etilometro, deve essere usato prima di poter avviare il mezzo e, in caso di superamento di un certo limite, ne impedisce l’accensione e la guida. Sono diversi anni che se ne parla in Italia, dopo l’entrata in vigore del Regolamento Europeo 2019/2144, che ha determinato l’obbligo di installazione anche di altri sistemi e dispositivi elettronici di sicurezza sulle vetture.
L’Alcolock trova collocazione vicino al sedile del conducente. Il guidatore deve soffiare in un apposito ugello prima di accendere il motore. Qualora si accerti una quantità di alcol maggiore rispetto ai limiti di legge, è prevista la mancata accensione del veicolo. Finché il nuovo test non soddisfa i parametri, il guidatore rimane nell’impossibilità assoluta di avviare la vettura. Una misura resasi necessaria vista ancora l’incoscienza assoluta di migliaia di automobilisti che si mettono alla guida dopo aver alzato troppo il gomito. Il ministero dei Trasporti, Matteo Salvini, ha presentato alla Commissione Europea la bozza del decreto attuativo relativo all’Alcolock, lanciando già l’allarme tra i conducenti italiani.
Le nuove norme
Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore lo scorso dicembre, ha aperto alla possibilità di equipaggiare le vetture con i dispositivi di controllo dell’alcol. La bozza del decreto attuativo, necessario per normare i casi d’uso dell’Alcolock, ha stabilito i requisiti per la produzione, la taratura e l’installazione. I congegni dovranno, obbligatoriamente, presentare un sigillo nel caso di tentativi di manomissione.
Il dispositivo dovrà essere mantenuto sul veicolo per due anni, tre per chi ha superato il limite di 1,5 grammi per litro. L’automobilista dovrà installare l’Alcolock sull’auto e presentarlo, in caso di controlli, alle autorità con sigillo integro, dando prova della certificazione di taratura valida. L’installazione e la rimozione non necessiteranno di omologazione presso la Motorizzazione Civile, effettuati presso installatori autorizzati che rilascino anche un certificato di taratura. L’iniziativa sarà opera di centri indipendenti accreditati secondo la norma EN 50436-1, con sede nell’Unione Europea o nell’Efta, l’Associazione Europea di Libero Scambio. Ogni Alcolock dovrà essere omologato come unità elettronica Uee e il marchio CE, corredato di istruzioni relative all’utilizzo del dispositivo.
Da quando scattano le multe
I veicoli omologati a partire dal 6 luglio 2022, o immatricolate dal 7 luglio 2024, già sono predisposti per l’installazione di un dispositivo Alcolock. Per tutti coloro che saranno obbligati all’installazione, l’eventuale circolazione senza Alcolock potrà determinare una sanzione da 158 a 638 euro, che raddoppierà in caso di manomissione. Al momento il provvedimento è stato spedito a Bruxelles dove sarà sottoposto a ulteriori revisioni. L’Ue potrà effettuare delle modifiche fino al 18 giugno, a quel punto dovrebbe scattare l’obbligo, in Italia, da luglio.
Il costo di installazione potrebbe aggirarsi attorno ai 2.000 euro, a cui andranno sommati i prezzi della taratura periodica e della manutenzione. La decisione, nata dall’esigenza di ridurre i sinistri causati da guida in stato di ebbrezza, solleva più di una criticità. Se c’è una sola vettura in famiglia e c’è un solo membro che è stato condannato per guida in stato di ebbrezza, chiunque voglia mettere in moto dovrà sottoporsi al test alcolemico. Nasceranno molte polemiche e contrasti.