Il mondo degli automobilisti e quello dei ciclisti spesso non vanno d’accordo, complice una situazione urbanistica che nel nostro Paese non è propriamente delle migliori. La bici, da sempre grande passione di molti italiani, spesso non trova la giusta collocazione sulle nostre strade. In Europa ad esempio, in particolar modo nei Paesi del nord, troviamo piste ciclabili, segnaletica adeguata e una certa cultura all’uso del mezzo che spesso latita alle nostre latitudini. Naturalmente anche gli automobilisti hanno una diversa sensibilità e questo fa si che ci sia una convivenza maggiormente civile tra questi due utenti della strada.
In Italia, invece, bisogna spesso raccontare di piste ciclabili completamente assenti in alcuni comuni e di pirati della strada che si rendono protagonisti di manovre orribili. Negli ultimi anni persino ciclisti professionisti hanno avuto la peggio. Ricordiamo ad esempio Davide Rebellin, morto nel 2022, investito da un camionista tedesco o ancora il Michele Scarponi. Il vincitore del Giro d’Italia 2011 venne investito da un furgone IVECO Daily che non aveva rispettato uno stop nel 2017, mentre si stava allenando per la Corsa Rosa.
Cosa è successo ai due ciclisti
Va da sé quindi che quando si è in bici va prestata massima attenzione. Purtroppo il mezzo in questione dà una certa vulnerabilità al suo guidatore, quindi in questi casi bisogna avere gli occhi bene aperti non solo per sé stessi, ma anche per gli altri utenti della strada. Di recente si è consumato un fatto curioso che ha visto come protagonisti due ciclisti professionisti: Domenico Pozzovivo e Diego Ulissi.
Entrambi si stavano godendo, lo scorso weekend, una piacevole pedalata nei pressi di Colica quando sono stati avvicinati dai Carabinieri. Questi ultimi li hanno praticamente scortati per un certo tratto di strada per poi intervenire. A quanto pare i due ciclisti si trovavano in doppia fila e questo non è piaciuto alle Forze dell’ordine che hanno deciso di multare Pozzovivo per 18,50 euro.
La proposta
Come riportato dai colleghi di Tuttobiciweb, il ciclista si è lamentato così dell’accaduto: “Il problema non è la contravvenzione, ma come ho spiegato ai Carabinieri, i ciclisti sono troppo spesso sfiorati dalle auto e per questo preferisco stare accanto a chi mi accompagna per aumentare la mia visibilità”. Pozzovivo ha anche aggiunto che è stato già investito più volte e che continuerà con questa pratica. Inoltre ha rimarcato che bisognerebbe modificare questa legge e allinearsi con la Gran Bretagna dove tutto questo è consentito.
Come spesso accade in questi casi, le parole del noto ciclista hanno diviso l’opinione pubblica tra quelli a favore e quelli contro. Negli ultimi anni sono state fatte un po’ di modifiche al Codice della Strada, alcune delle quali hanno interessato anche il mondo dei ciclisti. Naturalmente c’è ancora tanta strada da fare per avere una situazione ottimale. Ci sono interventi da fare non solo a livello di leggi, ma anche a livello di educazione stradale, magari avviando dei corsi a scuola ai bambini e ai ragazzi per insegnare loro come comportarsi in strada sia quando si è alla guida di vetture che di bici.