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Crisi Nissan, tagli drastici ai posti di lavoro e alla produzione

La crisi che attualmente attanaglia l’industria automobilistica non risparmia neanche Nissan. Per affrontare le difficoltà che ne stanno mettendo a repentaglio la posizione come player globale, la Casa giapponese passa a provvedimenti drastici, impattanti pure sulla forza lavoro. Il managemen societario mira a ridurre i costi fissi di 300 miliardi di yen e i costi variabili di 100 miliardi di yen rispetto al 2024. Tra le misure principali, ridurrà la sua capacità produttiva complessiva del 20% e la manodopera di 9.000 unità.

Tagli per contrastare la crisi

I tagli arrivano in risposta a una situazione che la compagnia definisce “grave”. Pesa il calo delle vendite, e mantenere la competitività risulta complicato. Perché le condizioni sono cambiate rispetto al passato, anche a causa della concorrenza sfrenata e alle sfide legate alla transizione ecologica, che hanno colpito diversi nomi eccellenti, tra cui spicca il Gruppo Volkswagen.

I numeri commerciali rimangono in calo, e l’azienda fatica a conservare la competitività. Il piano di ristrutturazione prevede un abbattimento delle spese generali e dei beni venduti, oltre alla razionalizzazione del portafoglio di asset. Attraverso questa drastica svolta, la società prova a preservare un flusso di cassa stabile, destinando risorse agli investimenti in ricerca e sviluppo.

In più, i manager si sono impegnati a contribuire. Il presidente e amministratore delegato Makoto Uchida ha, infatti, reso noto che rinuncerà al 50% del suo stipendio mensile a partire da novembre 2024. Altri membri del comitato esecutivo ridurranno altresì i rispettivi compensi, sempre in una logica di risparmio.

Il piano

Nonostante le criticità segnalate, Nissan punta a rafforzare l’appeal della sua gamma. La strategia The Arc sarà accelerata al fine di cogliere nuove opportunità di mercato. L’azienda aumenterà l’introduzione di veicoli elettrici in Cina e di modelli plug-in ed e-POWER negli Stati Uniti. Un ampliamento dettato dalla volontà di incrementare le immatricolazioni e ottimizzare l’efficienza.

In aggiunta, l’operatore del Sol Levante prevede di ridurre i tempi di sviluppo delle vetture a 30 mesi. Ciò le consentirà di lanciare le ultime novità in modo più rapido e di far meglio fronte alla domanda. Contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo le sinergie strette assieme a Renault, Mitsubishi e Nissan, mediante la condivisione di risorse.

Il produttore non si limiterà, però, a consolidare le partnership già in corso, ma ne esplorerà di nuove nei settori tecnologici e dei servizi software, in maniera da espandere l’ecosistema digitale. Per una gestione più efficace delle operazioni di rilancio, entrerà nell’organigramma una nuova figura dirigenziale. A partire dal prossimo 1° dicembre 2024, il Chief Performance Officer (CPO) supervisionerà le vendite e i profitti. L’incarico garantirà rapidità nelle decisioni, volta al conseguimento dei target di ripresa.

“Queste misure di rilancio non significano che l’azienda si stia ridimensionando ha dichiarato Makoto Uchida -. Nissan riorganizzerà la propria attività per diventare più snella e resiliente, adattando la gestione per rispondere in modo rapido e flessibile ai cambiamenti del mercato. Vogliamo rendere i nostri prodotti sempre più competitivi, fondamentali per il successo, e riportare Nissan su un percorso di crescita. Come team unito, siamo determinati a lavorare insieme per attuare i piani con successo”.

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