Mobilità smart

eV-Now!, punto di riferimento per la mobilità elettrica in Italia: ”Servono più incentivi per le auto elettriche”

L’Italia può diventare la locomotiva della transizione energetica in Europa e per raggiungere questo obiettivo serve l’impegno delle istituzioni, dell’industria e il lavoro di professionisti competenti come la Fondazione eV-Now! La Fondazione da 15 anni si è distinta nel panorama italiano per il suo impegno costante nella promozione e nello sviluppo della mobilità elettrica svolgendo un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione del pubblico e delle istituzioni sull’importanza di questa tecnologia.

Dalla sua creazione, eV-Now! ha portato avanti numerosi progetti innovativi, ne abbiamo parlato in questa intervista con Daniele Invernizzi, presidente di eV-Now!.

”Il nostro obiettivo madre, sin dalla nascita della Fondazione, è stato quello di favorire la mobilità elettrica e prevedere sistemi sempre più efficienti che non prevedono combustione.

Il nostro primo grande successo, in cui la Fondazione è stata pioniere, è aver contribuito, insieme al Ministero dei Trasporti e Confartigianato, alla stesura della normativa Retrofit che permette di trasformare i veicoli endotermici in veicoli elettrici per ‘allungare la vita’ alle auto più vecchie. Il nostro contributo come Fondazione eV-Now! è stato fondamentale per trasformare questa normativa in una legge europea.

Siamo stati poi contattati da Autogrill per seguire a 360° il progetto della prima area di ricarica autostradale di Villoresi Est per rispondere all’esigenza di chi affronta un viaggio di lunga percorrenza in auto elettrica di una ricarica rapida senza dover uscire dall’autostrada.  Abbiamo poi la Electric Coach Academy che è il primo corso per professionisti della mobilità elettrica dedicato ad approfondire tutte le tematiche dell’e-mobility e dei veicoli elettrici in maniera pratica”.

eV-Now! partecipa anche ad importanti progetti di comunicazione, quali?

L’importante in questo mondo è fare rete e noi come eV-Now! per ogni progetto siamo in grado mettere insieme il network giusto. Tramite l’iniziativa degli aperitivi elettrici abbiamo l’obiettivo di riunire i maggiori player italiani che operano nel settore della mobilità elettrica e delle energie rinnovabili per dare vita ad un importante momento di incontro e confronto. Poi stiamo gestendo con dei format ad hoc anche la comunicazione di Autostrade per l’Italia per la rete di ricarica Free To X perché siamo proprio noi i primi ad usare la rete di ricarica e ne capiamo le necessità”.

La transizione energetica non deve essere vista come un avversario da sconfiggere ma è un enorme opportunità per il nostro Paese. E’ vero che potrebbe essere considerato come un vero Rinascimento per l’industria?

In Italia non siamo secondi a nessuno, abbiamo la rete elettrica ad alta tensione migliore d’Europa ma anche nel mondo. Diverse Università ci invidiano un’azienda come Terna che ha un sistema di gestione della rete tra i più avanzati al mondo. Abbiamo grandi competenze e la capacità di adattarci ai tempi, non siamo il fanalino di coda dell’Europa. L’Europa ci ha affidato 17,7 miliardi per mettere batterie di accumulo sulla rete elettrica italiano perché noi siamo visti come un hub energetico. In più, con i cavi sottomarini come il TUN-ITA (Tunisi-Italia), Terna sta unendo le energie rinnovabili del Nord Africa con il resto d’Europa.”

Non è un processo immediato ma l’impatto positivo sul mondo del lavoro non può e non deve essere ignorato dalle istituzioni. Corretto?

Sono decine di migliaia i posti di lavoro che si possono creare grazie alla transizione energetica. E’ un’opportunità straordinaria. Per fare qualche esempio: la produzione e il riciclo delle batterie, la componentistica per i veicoli elettrici, i materiali innovativi, le infrastrutture di ricarica: oggi le migliori vengono fatte in Italia a Bolzano da Alpitronic”.

A proposito ma è vero che in Italia ci sono poche colonnine?

”L’Italia ha un’infrastruttura avanzata e ben distribuita, ma manca una proporzione adeguata con il numero di veicoli elettrici in circolazione. L’Italia ha seguito le direttive europee che sono quelle di creare dei corridoi di scorrimento che tra l’altro fanno bene al nostro turismo. Turisti tedeschi o olandesi vengono da noi in vacanza con auto elettriche e seguono il corridoio chiamato Ten-T che parte dal Nord più estremo dell’Europa e arriva in Sicilia. Quindi l’infrastruttura è giusta ma abbiamo pochi veicoli, dobbiamo concentrarci su quello”.

Certo il costo delle auto elettriche oggi può frenare gli italiani verso questa scelta di mobilità

‘’Posso assicurarvi che gli italiani hanno voglia di guidare le auto elettriche, tanto è vero che gli incentivi per l’elettrico sono finiti in 6 ore! Servono però incentivi  più strutturati per le vetture elettriche come avviene in altri paesi europei. Non bisogna dimenticare poi che tutti i costi diretti degli incentivi li recuperi nei costi indiretti, ad esempio di decarbonizzazione urbana” 

In che senso?

Quando un Governo fornisce gli incentivi sta risparmiando dei soldi sui costi sanitari della sanità pubblica. Noi ci stiamo concentrando troppo sulla CO2 (che è un indicatore, non inquinante diretto) e poco sugli inquinanti cancerogeni a livello urbano/locale direttamente collegati alla combustione endotermica. Quando noi sporchiamo l’aria nei centri urbani costruiamo un costo diretto legato alle patologie che anche la SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale che collabora con eV-Now!) ha evidenziato. Si parla di miliardi di euro spesi per patologie più o meno gravi: una patologia come l’asma, ad esempio, costa allo Stato 25mila euro per persona!”.

Ci fa capire con un semplice esempio le potenzialità delle auto elettriche?

Per capire la potenzialità basti pensare che in futuro le auto elettriche saranno in grado di dare alla rete anche 250KW per singola vettura e col sistema ‘veichle to grid’ potranno diventare come milioni di generatori: quindi un’auto potrebbe accendere a piena potenza circa 250 appartamenti che necessitano di 3kw ciascuno ”.

To top