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Furto d’auto in due minuti, un video mostra come i ladri rubano un SUV

Due minuti. Neanche il tempo di prendere un caffè. Tanto è bastato a un gruppo di ladri per rubare un SUV parcheggiato in via XX Settembre, una delle strade più centrali di Cerignola. Un blitz vero e proprio: quattro persone, tre a terra con i volti coperti, una al volante del mezzo di supporto. Si sono mossi in modo chirurgico, come se avessero fatto quel lavoro decine di volte. In centoventi secondi netti hanno manomesso il veicolo, sono saliti a bordo e si sono dileguati. Via, nel nulla.

Indifferenza tra i passanti

Il tutto davanti a decine di passanti. Gente che era lì, che ha visto. Qualcuno ha tirato dritto, qualcun altro ha lanciato uno sguardo e continuato la sua giornata. C’è chi si è fermato a guardare – e pure chi ha estretto il telefono per riprendere l’intera scena, dalla manomissione alla fuga. Ma nessuno – pare – ha fatto una chiamata al 112. Nessuno ha dato l’allarme, sembra addirittura che nessuno abbia nemmeno provato a dire qualcosa, a bloccare o almeno disturbare la banda.

Le immagini, riprese da un video che ormai sta facendo il giro dei social, sono forti. Impressionanti, in un certo senso. Perché ritraggono sia solo l’audacia dei malviventi sia anche l’apatia del contesto. È come se quell’episodio – quattro persone che rubano un’auto in pieno giorno, a pochi passi dalla villa comunale – fosse diventata una specie di “normalità”.

Lo sfogo dell’assessora

Ed è qui che sbotta, senza mezze misure, l’assessora alla Sicurezza Teresa Cicolella. Il suo sfogo arriva diretto, privo di filtri e mezze frasi: “Questi delinquenti non hanno paura di nessuno. Il rischio che corrono è pari a zero. Sono fuggiti a tutta velocità come schegge impazzite, potevano travolgere chiunque. Una madre con i figli, un passante, chiunque. Poteva finire male. Questa è follia. E chi guarda senza dire niente, è complice. Punto”.

Cicolella promette battaglia. Ha parlato di un intervento deciso, immediato. Vuole alzare la voce con chi di dovere, chiederà più presenza delle Forze dell’Ordine, più controllo, più risposta. “Cerignola non può essere ostaggio di quattro delinquenti. Io non mi fermo finché la città non sarà liberata da chi la svergogna ogni giorno”.

Parole forti, figlie di una rabbia vera. Perché una cosa è leggere di furti nei quartieri bui e isolati, un’altra è vederli accadere alla luce del sole, davanti a tutti, a due passi dall’ex ospedale. In una via trafficata. E la domanda resta: com’è possibile che nessuno abbia mosso un dito? Possibile che ci si stia abituando a certe dinamiche, al punto da ignorarle?

C’è chi parla di paura, chi tira in ballo la sfiducia nelle istituzioni, chi dice semplicemente “non è affar mio”. Ma a furia di voltarsi dall’altra parte, il rischio è chiaro: si finisce per normalizzare ogni cosa. Persino malefatte del genere. Intanto, l’auto – una Mercedes – è sparita. La banda si è volatilizzata. E in attesa che le indagini portino da qualche parte, restano le immagini, e quella sensazione amara che ti lascia addosso: un furto sotto gli occhi di tutti. Tra l’indifferenza generale.

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