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Le bici elettriche saranno vietate sulla metropolitana di Londra

Il 31 marzo 2025 scatta il divieto: le bici elettriche non pieghevoli non potranno più salire sulla metro di Londra. A comunicarlo è stata TfL, preoccupata per la sicurezza di passeggeri e personale dopo i troppi incendi degli scorsi mesi. L’ultimo è successo alla stazione di Rayners Lane, dove una bici elettrica ha preso fuoco a pochi centimetri dalla carrozza della metropolitana. Un episodio analogo, ad aprile, aveva colpito la stazione di Sutton. E non è un caso isolato: secondo i vigili del fuoco, “in tutta Londra assistiamo in media a un incendio di bici elettriche o monopattini elettrici ogni due giorni”.

Veto assoluto

Per questo TfL ha deciso di vietare tutte le bici elettriche non pieghevoli su quasi l’intera rete: Tube, Overground, DLR e anche la Elizabeth line. Non faranno eccezione nemmeno le bici tradizionali trasformate in elettriche con i kit di conversione. A restare autorizzate saranno solo le e-bike pieghevoli, perché – come precisato da TfL – finora non risultano incidenti che le coinvolgano.

“La nostra priorità è sempre la sicurezza dei nostri clienti e colleghi”, ha commentato Lilli Matson a Metro, responsabile sicurezza di TfL. “Stiamo lavorando a stretto contatto con i vigili del fuoco di Londra per riesaminare i rischi per la sicurezza associati alle bici elettriche sulla nostra rete e, in seguito a questa revisione, adotteremo questo divieto di sicurezza a partire dal 31 marzo 2025”.

E occhio a chi pensa di fregarsene delle regole: i controlli ci saranno. TfL ha annunciato controlli a tappeto e avverte che “chiunque non rispetti le regole potrebbe vedersi negato l’ingresso, essere invitato a lasciare la rete o incorrere in una multa fino a 1.000 sterline, se perseguito ai sensi dello statuto”.

A sostenere la linea dura è anche il sindacato dei macchinisti Aslef, che aveva già minacciato scioperi se non fosse stato introdotto un divieto. Anche i vigili del fuoco di Londra appoggiano la scelta, come spiegato dal vicecommissario Charlie Pugsley: “Accogliamo con favore il divieto poiché riconosce i rischi che le batterie delle bici elettriche possono comportare”. Ma il provvedimento non riscuote consensi unanimi. Diversi attivisti e operatori del settore lo considerano troppo rigido, perché rischia di penalizzare anche chi usa e-bike perfettamente sicure.

Sicurezza al primo posto

Tom Fyans, CEO della London Cycling Campaign, mette le mani avanti: “La sicurezza deve sempre venire prima di tutto, ma il rischio è che misure come questa possano confondere le persone sulla sicurezza delle vere e proprie bici elettriche e ridurne l’utilizzo, il che sarebbe una grande preoccupazione”. E attacca il vero nodo della questione: “Il problema è la totale mancanza di controllo sulla vendita di kit di conversione poco affidabili, batterie e la modifica illegale di e-bike in minimoto”.

Anche James Metcalfe, co-fondatore di Volt Bikes, critica l’approccio di TfL: “Un divieto assoluto di circolazione di tutte le bici elettriche non pieghevoli sulla rete TfL rappresenta un enorme ostacolo al trasporto attivo e sostenibile. Secondo lui, a pagarne il prezzo saranno “i normali pendolari”, che magari usano l’e-bike per risparmiare tempo o evitare l’uso delle auto (che, con il motore elettrico, hanno già dimostrato di essere più affidabili). “L’attenzione dovrebbe essere rivolta all’istruzione e all’applicazione delle norme, piuttosto che a un approccio unico per tutti”.

Il tema è caldo anche tra i rider. Shaf Hussain, che lavora come fattorino, racconta come i bassi compensi spingano i lavoratori a modificare le bici: “Quando devi fare più consegne per meno soldi, questo è il risultato inevitabile”. E poi c’è la storia di Scott Peden, che ha perso casa e famiglia in un incendio causato da una e-bike. Per lui le bici vecchie o modificate sono “una bomba a orologeria”. Il divieto, insomma, fa discutere. Da una parte c’è la sicurezza, dall’altra la sostenibilità e la libertà di movimento. Nel mezzo, una certezza: dal 31 marzo 2025, chi ha una bici elettrica non pieghevole a Londra dovrà trovare un’alternativa.

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