Nel panorama delle auto elettriche, come abbiamo visto su quasi ogni modello, è possibile effettuare la ricarica tramite presa di corrente domestica Schuko, sebbene tale metodo non sia il più raccomandato per ricaricare un’auto elettrica su base continuativa. Cerchiamo di capirne di più e valutiamo quali sono i casi in cui è consigliata la presa Schuko e quando è, invece, meglio sfruttare una wallbox.
Indice
Modalità di ricarica
Le auto elettriche, quindi, possono essere ricaricate tramite differenti soluzioni, a patto (ovviamente) che si usino cavi, infrastrutture e sistemi certificati e sicuri, oltre che corrispondenti alle specifiche previste per i vari veicoli, sia in termini normativi che in termini tecnici, seguendo le indicazioni delle case madri. Come sempre, il nostro consiglio, è quello di valutare, caso per caso, tutti gli aspetti e fare una scelta consapevole.
Nel dettaglio, si può ricaricare un’auto elettrica con:
- Presa di corrente domestica
- Wallbox domestica
- Colonnina pubblica
- Colonnina pubblica di ricarica rapida
A primo impatto, la questione che salta maggiormente all’occhio è la differenza nella velocità di ricarica che con una presa elettrica domestica risulta molto più lenta rispetto alla ricarica effettuata, sempre a casa, con una wallbox. Le ricariche alle colonnine pubbliche, in base alla tipologia, possono essere ancora più rapide.
Soluzione ideale: la wallbox
La soluzione ideale è quella che implica l’installazione di una wallbox che gestisca la ricarica. Difatti, l’installazione e l’adeguamento del proprio impianto elettrico, magari con una linea dedicata alla wallbox, garantisce una più comoda ricarica dell’auto elettrica e una migliore esperienza complessiva, in termini di tempi, di funzioni connesse (ad esempio le app) e di versatilità nell’uso degli altri elettrodomestici.
Quando è consigliata la ricarica tramite presa Schuko
La ricarica di un’auto elettrica tramite presa Schuko, invece, è consigliata solo per situazioni di emergenza (quando non ci sono wallbox oppure se la wallbox non funziona) o di ricarica occasionale. Questo perchè, per quanto sia possibile ricaricare l’auto in questo modo, la richiesta di potenza fatta all’impianto elettrico, come leggiamo anche sul sito chargeguru.com, è elevata e prolungata e questo può implicare alcuni rischi per l’impianto.
Il cavo fornito con il veicolo certamente limita la potenza di ricarica e offre un sistema adeguato per non sovraccaricare l’impianto elettrico, attestandosi generalmente a circa 2,3kW e 10A. Tuttavia, sempre come leggiamo dalla fonte, non tutti gli impianti elettrici sono progettati per erogare 10A per lunghi periodi di tempo e questo stress può danneggiare l’impianto con un uso prolungato.
Ne deriva che con una wallbox dedicata questi possibili inconvenienti si eliminano e, non solo si effettua una ricarica più veloce e ottimizzata, ma si può godere di una maggiore comodità domestica, sia per la gestione stessa della ricarica che per l’uso di altri elettrodomestici in casa. Difatti esistono molteplici versioni di colonnine domestiche (wallbox) che si adattano alle diverse esigenze in termini di potenza, velocità e consumi e che si possono valutare in base alle percorrenze abituali e a quante ricariche settimanali e/o giornaliere sono necessarie per i bisogni dei vari automobilisti.
Leggi anche: Installare colonnina elettrica a casa: come fare e perché conviene?
NB: come sempre, sulle nostre pagine ci sono consigli e valutazioni che speriamo possano aiutare i lettori ad informarsi su queste tematiche, tuttavia possono sempre esserci errori e/o imprecisioni, quindi consigliamo sempre di valutare i manuali d’uso specifici, le fonti normative e tutte le documentazioni ufficiali.
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