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Salvini contro l’Europa, lo stop ai motori termici è da rivedere: “Massacro sociale”

Il mondo delle auto è in subbuglio a causa di una transizione ecologica che non sta andando proprio nella direzione in cui speravano i Costruttori. L’Europa, ormai da tempo, vuole portare entro il 2035 alla vendita totale di auto ad emissioni zero. I vari Brand, proprio per questo, si stanno attrezzando modificando le proprie fabbriche e la propria gamma di prodotti. Questo naturalmente comporta una serie di investimenti importanti, che ha spinto anche diverse Case ad unirsi in fusioni o joint venture, per fronteggiare la novità.

Per sostituire le auto con motori termici si è optato per l’elettrico, essendo la tecnologia più avanzata tra quelle in circolazione, che possa garantire gli standard richiesti dall’Europa. Naturalmente molti Costruttori lavorano da tempo anche ad altre alternative come ad esempio l’idrogeno. Sinora però le EV non hanno avuto dati di vendita propriamente esaltanti e questo sta portando diverse Aziende sull’orlo del baratro a livello finanziario. L’ UE da par suo continua ad andare dritta per la sua strada e non arretra di un millimetro sull’idea di bandire i motori endotermici entro il 2035.

L’attacco di Salvini

Su questo argomento è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che durante il suo intervento al Consiglio Traporti di Bruxelles è tornato all’attacco contro l’Europa definendo l’idea di non modificare la data di scadenza sul bando al termico: “Un suicidio ambientale economico, sociale, industriale, commerciale e politico”. Durante il medesimo incontro c’è stata poi un’apertura sulla revisione delle multe.

Ricordiamo, infatti, che già dal 2025, l’Europa ha introdotto alcune multe da comminare a quei Costruttori che con le proprie auto prodotte non rispetteranno certi standard di emissioni (meno 15% rispetto al 2021). Un escamotage che doveva servire a far aumentare la produzione di auto elettriche, ma che allo stato attuale delle cose potrebbe dare l’ennesimo colpo ad un’industria già in ginocchio.

Novità in vista

Durante il suo intervento Salvini ne ha avuto davvero per tutti attaccando pesantemente la vicepresidente della Commissione UE con delega alla Transizione pulita, Teresa Ribera e Ursula von der Leyen. Il leader della Lega ha posto l’accento sui tanti operai che ora rischiano il posto di lavoro a causa della crisi dell’industria dell’auto. A tal proposito anche il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha chiesto a Stellantis di salvaguardare il lavoro in Italia e al Governo di aumentare i 200 milioni previsi per l’auto.

L’Italia da par suo, su questo argomento, fa fronte comune con altri paesi europei come ad esempio Repubblica Ceca, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. Se la questione bando dell’endotermico entro il 2035 crea qualche divisione però sembrano decisamente più compatti i paesi europei per quanto riguarda le multe che scatteranno dal 2025. L’idea sarebbe quella di non punire quei Costruttori che hanno mostrato un certo impegno sul fronte dell’elettrificazione. In tal senso Bruxelles per il momento non ha mostrato una totale chiusura. Una prima risposta dell’UE potrebbe arrivare il prossimo 26 febbraio in occasione della presentazione del Clean Industrial Deal. La situazione è naturalmente in divenire, ma sembra ormai chiaro che la politica dovrà presto intervenire per salvaguardare i tanti posti di lavoro che stanno vacillando in questo momento in tutto il Continente.

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