Tesla sta affrontando uno dei momenti in assoluto più duri della sua storia. Dopo anni di costante crescita, infatti, per la prima volta il marchio americano sta calando. L’ultimo dato ci arriva dalla Jato Dynamics, che ha svolto un’analisi sul mercato europeo che ha evidenziato come questa crisi del brand guidato da Elon Musk, abbia portato benefici ai suoi competitor, in particolare i cinesi.
I marchi del Dragone, infatti, hanno superato nelle immatricolazioni di elettriche, a febbraio, Tesla con un dato che è di 19.800 a 15.700 unità. Cifre che delineano una crisi profonda per il brand di Musk, che tra le altre cose soffre anche la reputazione del suo amministratore delegato. Le recenti esternazioni politiche del patron di X, infatti, hanno attirato un po’ ovunque nel mondo una certa rabbia, che in alcuni casi è sfociata in atti di vandalismo su delle Tesla a caso. La situazione a tal proposito è così tanto sfuggita di mano che alcuni proprietari di queste vetture si sono visti costretti ad attaccare degli adesivi particolari sulle proprie auto.
L’exploit delle BEV in Europa
Tra i marchi che più di tutti stanno approfittando di questa crisi di Tesla, c’è sicuramente BYD, che ha registrato un incremento del 94%. Oltre all’azienda di Shenzhen, tra i marchi che hanno fatto segnare più vendite c’è anche Volvo e la controllata Polestar, entrambe del Gruppo cinese Geely Automobile. La prima è calata del 30%, mentre la seconda è salita dell’84%. Ottimi risultati sono poi arrivati anche da Xpeng, che ha superato le 1.000 unità, così come Leapmotor, che può vantare anche la joint venture con Stellantis e ha fatto segnare 900 veicoli venduti.
In generale però c’è un incremento in Europa del mercato delle BEV. A febbraio, grazie alle 164.000 vendute c’è stato un rialzo del 26%, che passa addirittura al 31% se si tiene in considerazione il primo bimestre dell’anno. Stiamo parlando dei volumi più alti mai fatti registrare in Ue, completamente in controtendenza rispetto al mercato globale, dove le vetture alla spina sono in calo del 3% a febbraio (966.300 unità) e del 2% nel bimestre (1.962.850 di veicoli).
Cosa succede a Tesla?
Nonostante questo exploit dell’elettrico in Europa, la quota di mercato di Tesla è scesa al 9,6% nel mese di febbraio e rispetto allo scorso anno si è addirittura più che dimezzata nel primo bimestre passando dal 18,4% del 2024 al 7,7% del 2025. Premesso che le azioni di Musk stanno avendo un certo peso e che sicuramente la concorrenza in questi anni è cresciuta molto. Ci potrebbe essere un altro motivo dietro a questo calo verticale del brand.
La Model Y, l’auto più venduta da Tesla, si sta avviando da tempo all’addio. Il marchio statunitense sta lanciando il nuovo modello sul mercato, ma intanto questa uscita di scena non può che pesare sui dati di vendita. Nel mese di febbraio, le immatricolazioni della Model Y hanno ricevuto un calo del 56%, mentre quelle della Model 3 del 14%. Secondo l’analista Felipe Munoz la forbice tra questi due veicoli suggerisce proprio che la contrazione di Tesla sia dovuta in particolare all’addio della Model Y. Quando un brand ha così pochi modelli in listino com’è per l’azienda di Musk, l’uscita di scena di uno di questi pesa tantissimo poi sui volumi di vendita finali. C’è da capire a questo punto, se le novità promesse per il 2025 da Elon, daranno quella spinta decisiva al colosso americano per tornare leader nel settore.